7/3/14
contenere la grande bellezza
In questi giorni è interessante osservare come si può essere italiani e non riuscire a contenere la grande bellezza di un film che ha vinto l'oscar, o forse è solo difficile per la nostra mente. Quando lo senti commentare ti rendi conto che tutti, da un lato e dall'altro, parlano ognuno soltanto di un pezzo... quello appunto che riusciamo a contenere.
Vedendo per la seconda volta "La Grande Bellezza" di Sorrentino ho potuto gioire di questa sua capacità di non dividere tutto tra buoni e cattivi, come ormai riescono a fare diversi film in questi tempi: è una pellicola incredibilmente ricca di accostamenti tra opposti, diversità, squisite sensibilità e immense superficialità, nessuna persona esclusa da un possibile ritorno a sé e alla bellezza, nemmeno quando si è persi da anni interi in mezzo al vuoto.
Vorrei far notare che senza il finale di Luce che possiede, questo film non avrebbe avuto questo titolo.
Strumentalizzare in una direzione o nel suo opposto il significato di questo film significa ridurre i confini dell'Arte ad uno spazio davvero troppo piccolo. Voi che siete chiamati a scrivere e a parlare "in grande", cercate di non toglierci tutto.
E' un esercizio di resilienza che ci viene chiesto, non siamo obbligati a farlo, ma la bellezza è lì apposta. Per chi vuole costruire è una traccia.
La grande bellezza è a portata di mano, arriva a noi talvolta per un attimo, appena riusciamo a contenerla.
Foto Antartico - Deven Stross
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